Primo piatto

Axel Lieber

A cura di Gianluca Ranzi

Dal 25 gennaio al 23 marzo 2018

MAAB Gallery presenta per la prima volta a Milano una mostra dell’artista tedesco Axel Lieber (Düsseldorf, 1960), una delle voci più originali del panorama contemporaneo in Europa, come testimoniano le mostre al Moderna Museet di Stoccolma (2010), al Centro per l’Arte Contemporanea Den Frie di Copenaghen (2012), alla Künstlerhaus Bethanien di Berlino e la sala permanente a lui dedicata dal Kunst Museum di Bonn inaugurata nell’ottobre di quest’anno.    

La mostra, curata da Gianluca Ranzi, accoglie una selezione di opere realizzate da Axel Lieber negli ultimi dieci anni di attività con la sua prodigiosa perizia manuale, installazioni e assemblages che costituiscono un viaggio appassionato, ironico e surreale intorno al mondo di oggetti quotidiani quali sedie, tavoli, scarpe, scatole di cartone, sacchetti di carta, tazze da tè, zuccheriere, camicie. Nelle mani dell’artista essi diventano rompicapi e calembours, vengono miniaturizzati o ingigantiti come se uscissero da un sogno di Alice nel paese delle meraviglie, vengono rintuzzati e scarnificati occhieggiando sarcastici a Piet Mondrian e a Gerrit Rietveld, sono liberi di andare oltre il vincolo impostogli dalla loro funzione e dalla loro utilità pratica per scoprire in essi un’insospettabile e fantasiosa vena poetica e giocosa.

Allievo di Tony Cragg all’Accademia d’Arte di Düsseldorf (1978-85), già a partire dalla personale da Raucci e Santamaria nel 1992 a Napoli, Lieber mette a punto una ricerca poliedrica e interdisciplinare che con leggerezza e ironia spazia sui più diversi materiali e forme espressive, che ha fatto giocare insieme l’installazione, la scultura, la fotografia e il disegno. In particolare, l’ambito progettuale del design si presta qui a un’ironica demistificazione che parte anche dalla profonda ammirazione dell’artista per l’opera di Bruno Munari, che gli ha fornito un punto di partenza per un’incursione nel mondo del caso, del gioco e dell’inaspettato.

In questo modo antropologia, scienza, humor e fantasia abitano le opere di Axel Lieber, come ad esempio avviene in Domestic Molecule, che fonde la biologia molecolare a un servizio da tè, o in Drawing a Universe, in cui un universo interstellare appare magicamente su un foglio di carta manipolato dall’artista, o in Screenplay Comicbox, dove le pagine di un fumetto acquistano il volume tridimensionale di una scultura che nasconde dentro di sè infiniti mondi possibili, con quell’apertura di senso e di nuova energia che anima anche Modern Architecture e gli Short Cuts, opere in cui mobili reali vengono pazientemente decostruiti e poi ricomposti in nuovi insiemi lillipuziani e de-figurati che sono sia sfide alla logica che un irresistibile godimento per l’intelligenza.

Comunicato stampa


Artisti
Axel Lieber