Luca Padroni
Dal 21 maggio al 18 luglio 2025
Per la prima volta a Milano MAAB Gallery presenta una selezione di recenti opere su tela e su carta di Luca Padroni (Roma, 1973) che appartengono al ciclo iniziato nel 2021 con la mostra La vita continua presso il Museo Orto Botanico di Roma.
Le opere in mostra oggi a Milano invitano il pubblico a immergersi in una natura incontaminata e dall’aura persino primordiale, dalla quale le tracce umane sembrano ancora assenti. L’intrico della foresta, con gli animali che la abitano, sembra non avere tempo e luogo, rimanda a una dimensione distante dallo scorrere della vita degli esseri umani e restituisce l’idea di un ecosistema ancora in equilibrio, con le sue regole complesse e la sua energia vitale.
Alla luce della recente pandemia e della crisi ecologica costantemente in atto, la natura mostrata dalla pittura di Luca Padroni, pur selvaggia e piena di pericoli, comunica un senso di ristabilito equilibrio e persino di serenità, mettendo in scena sia una memoria personale dell’artista, che insieme alla famiglia ha vissuto parte dell’infanzia in Africa tra Mozambico, Sudan e Namibia, sia una memoria ben più lontana, archetipica e transgenerazionale, che non permette in realtà di associare le scene dipinte da Padroni a un’unica e particolare area geografica della terra.
A tal proposito in queste opere emerge una visione complessa e al tempo stesso elementare, tanto che l’artista, parlando della creazione di queste vere e proprie visioni della natura, ha fatto riferimento a una percezione incontaminata del mondo di cui solo i nostri più lontani antenati potevano avere familiarità ed esperienza diretta. La natura a ben guardare qui è due volte una scena primaria: quella dove s’è mossa parte dell’infanzia di Padroni, e quella ancestrale che rimanda all’infanzia dell’umanità e della prima vita sulla terra. Dalla sovrapposizione di questi diversi piani temporali, tra biografia e immaginazione, narrazioni e biologia, si gioca la ricerca pittorica dell’artista.
La sua pittura costruisce così mondi evocativi tra storia e mito, tra attese metafisiche e desideri reconditi, tra riferimenti colti derivati dalla storia della pittura e rimandi alla cronaca e allo scorrere quotidiano della vita, tra avventure letterarie e fatti realmente esperiti. In questo modo l’esperienza visiva di ciò che era familiare in altri tempi diviene oggi aspirazione e desiderio, un ricordo sfrangiato di speranza che il caleidoscopio dell’arte di Luca Padroni sa rendere attuale e remoto allo stesso tempo.