Peter Vogel è nato a Friburgo nel 1937. Dopo gli studi universitari in fisica, svolge un lavoro di ricerca. Parallelamente inizia la sua attività artistica quando inizia a interessarsi di pittura, ballo, coreografia, composizione di musica elettronica e video. I suoi primi lavori, realizzati a partire dal 1955 sono vicini al linguaggio informale.
Nel 1967 Peter Vogel resta colpito da un esperimento scientifico del neurofisiologo Grey Walter, il quale impiega una “machinae speculatrix” che reagisce agli impulsi del mondo esterno con luci, colori, suoni e sensori. È proprio questa interattività ad affascinarlo particolarmente e a fornirgli l’ispirazione necessaria per cambiare radicalmente il suo linguaggio formale. Nel 1969 l’artista realizza il primo esperimento di natura plastico-cibernetica e nel 1971 ha luogo a Friburgo la sua prima mostra. Da questo momento Peter Vogel espone in numerose mostre internazionali, come “Les Machines Sentimentales” al Centre Pompidou di Parigi nel 1986.
Tra il 1979 e il 1984 risiede per lunghi periodi a New York. A questo periodo risalgono le Pareti musicali, sintesi delle sperimentazioni in ambito musicale e cibernetico, come in Minimal Music Klangwand (1988) e Techno-Klangwand(1996). Nel 1996 ottiene l’incarico di insegnante presso l’Università HBK di Saarbrücken. Nel 2004 gli viene conferito il premio Reinhold-Schneider dalla città di Friburgo e nel 2008 il Museum für Neue Kunst di Friburgo gli dedica un’importante retrospettiva.
Peter Vogel è venuto a mancare nel 2017 a Friburgo.
opere
Rhytmisches Netzwerk, 1972
Kleines Dreibein, 1979
Flügelbogen, 1978
Unruhige Kloppel, 1982
Mobile 1, 2013